L'acqua tace di Pelagio D'Afro Edizioni Italic Pequod (2013) Morta è Selene; morte son le Argire; i talami, deserti;
Come scrive Luca Masali nella prefazione. "Laghi profondi dove nascono leggende, tipi balzani, Gabriele D’Annunzio, misteri di periferia, mariuoli dal cuore tenero che temono di inguaiarsi coi 'pulotti' solo per poter fare quel che è giusto, linguaggio contaminato dal dialetto da un lato e dalla ricerca del sublime dall’altro. [...] Il turismo di massa nasconde e banalizza una terra che ha un’anima profonda, popolare e inquietante, che la narrativa di D’Afro isola con la pazienza di un paleontologo che mette in luce lo scheletro di un drago annegato nel ciarpame balneare che lo soffoca e lo fa appassire. Per regalarci l’immagine del Conero sognato, vivo e antico." |